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mercoledì 17 aprile 2024

Alla scoperta



 

La gioia della fede
la joie de la Foi
 

Alla scoperta

Giovedì 11 partiamo, Mons Aguirre ed io, verso il sud della diocesi.

Ci aspettano a Bema, un grosso villaggio che si trova alla confluenza di due fiumi , Mbomou e Uele. E dalla loro unione nasce da qui l'Oubangui, che continua il suo cammino fino a formare il fiume Congo.

Anche qui il fiume segna il confine con la Rep. Democratica del Congo. E' un confine labile come l'acqua: i villaggi da una parte e l'altra parlano la stessa lingua, e non è così importante essere nati da una parte o dall'altra.

La strada è stata un po' risistemata ultimamente. Partiamo alle 8.30, e alle 11.30 siamo a Ouango, a un centinaio di km da Bangassou. Qui c'è una missione, con una bella chiesa in mattoni (costruita intorno al 1950). Ci fermiamo per vedere alcuni lavori da fare nella scuola (una parte del tetto è stata distrutta dalla caduta di un albero), e dopo un boccone con i sacerdoti della parrocchia, proseguiamo per Bema, a una trentina di km.

La parrocchia qui è piuttosto recente, e molto vivace: c'è una bella chiesa, un sacerdote e un diacono, e le scuole elementari e le medie.

La vita è piuttosto spartana, ma ci si adatta. Fa molto molto caldo, in questi giorni.

Venerdì mattina andiamo a 25 km, nel villaggio di Tondomozuma, dove c'è una piccola chiesa, e dove due giovani, Julien e Placide, si stanno preparando al diaconato, che riceveranno domenica. Qui stanno finendo gli esercizi spirituali, ed è bello condividere con loro la gioia e l'entusiasmo, ma anche la paura, di questo ministero.

Il sabato rimaniamo a Bema per la preparazione della celebrazione. La comunità si sta dando un gran da fare per mettere pali e teloni per il pubblico, perché la Messa sarà celebrata all'esterno.

Arrivano anche molti cristiani dai villaggi vicini, e molti sacerdoti della diocesi (almeno quelli più vicini).

Domenica mattina iniziamo la Messa alle 8.30. Sono di fianco a Mgr Aguirre, e c'è una bella atmosfera di preghiera, di gioia e di canti.

Mentre preghiamo sui due candidati, sdraiati a terra, penso anche alla consacrazione episcopale, fra meno di due mesi: anch'io sarò sdraiato, mentre l'assemblea pregherà con me e per me…

Alle 11.30 finiamo la Messa, ed è tempo di passare a tavola. Ci sono molti invitati (oltre 400): amici, famiglie, cristiani dei villaggi vicini, ma anche i poveri, che hanno un posto in prima fila.

Lunedì mattina andiamo a Tomunga, un villaggio a una decina di km, dove, dopo le confessioni, celebriamo la Messa.

E poi ripartiamo per Bangassou, dove arriviamo verso le 15.

 

 

 

l'ordinazione dei due diaconi
La consécration des 2 diacres


 

Ouango



Tondomozunga




La torrefazione del caffé
la torrefaction du café








 

Il concerto
Le concert

 


giovedì 11 aprile 2024

Fede, speranza e molta carità!

 


Aurrèlia

 

 

 

Fede, speranza e molta carità!

Eccomi a muovere i primi passi a Bangassou.

Il clima qui è molto caldo e umido, ma per fortuna iniziano le prime piogge, che rinfrescano un po'.

I primi passi… significa che con Mons. Aguirre incontriamo e visitiamo persone e parti della città e della diocesi.

Venerdì mattina primo incontro con una parte dei sacerdoti di Bangassou e dintorni. Sono tutti piuttosto giovani, ed è bello iniziare a conoscerli e ad apprezzarli.

Sabato mattina incontro con il Consiglio degli Affari Economici, che aiuta il Vescovo nella gestione di una diocesi.

Domenica è il giorno della mia "prima" Messa solenne qui.

La cattedrale è molto bella, e nonostante la pioggia è piena. La liturgia è bella e partecipata, e sento forte la preghiera e l'affetto di tanta gente per il "nuovo" vescovo.

Durante la celebrazione benedico una bambina di pochi giorni, orfana. Si chiama Aurelia! Al momento di presentarla, il parroco chiede se ci sono 2 papà e 2 mamme che accettano di diventare i genitori di Aurelia. E subito si presentano alcuni volontari: saranno loro ad occuparsi di lei, per i primi acquisti (vestitini, pannolini, latte ecc).

La diocesi di Bangassou è molto attiva ed attenta ai più poveri. Ci sono circa 300 bambini orfani, accolti in tante famiglie. Per i bambini più piccoli e per quelli con problemi più grossi, c'è un bel centro, Maman Tongolo (Mamma Stella) nella quale vivono e crescono in un ambiente sereno.

È qui che veniamo in visita il lunedì pomeriggio. È bellissimo vedere tanti bambini sereni, che hanno finalmente uno spazio pieno di affetto e di gioia, nel quale crescere.

In mattinata abbiamo invece visitato l'ospedale della diocesi, diretto da una piccola (ma grandissima) suora vietnamita (Sr.Elisabette). Ci sono varie costruzioni, ed è tutto molto bello e molto pulito. Qui possono venire i malati della città, tra cui molti poveri. E anche i malati di AIDS, seguiti in maniera molto attenta.

Martedì pomeriggio visitiamo un'altra bella realtà: la maison Espoir (casa Speranza). Qui vivono una quarantina di persone, che hanno bisogno di protezione, perché vittime di accuse di stregoneria. Molti portano ancora i segni dei tentativi di linciaggio…

Anche a loro è offerta una possibilità e un rifugio di pace, speranza, e tanta carità.

 

 

 

 

Il vescovo Ahuirre con alcuni dei sacerdoti della diocesi
Mgr Aguirre avec une partie des prettres du diocèse
Cathédrale de Bangassou

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro orfani Maman Tongolo
Centre des orphelins Maman Tongolo







Hopital du diocèse




Maison Espoir