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domenica 27 luglio 2014

Matrimoni, manifestazioni, arrivi ed esami di maturità



Matrimoni, manifestazioni, arrivi ed esami di maturità
Domenica 20 luglio celebriamo 3 matrimoni. Qui in Centrafrica… purtroppo è raro che gli sposi si sposino prima di sposarsi… Cioè: prima si mettono insieme, mettono su famiglia, e se le cose vanno bene, se ci sono i figli ecc, dopo qualche anno si sposano.
Domenica dunque 3 coppie sono venute davanti all’altare per celebrare il loro matrimonio. Ed anche il battesimo dei loro figli. Rolande, fresca sposa, ha pensato bene di affrettare il parto, e la notte precedente ha dato alla luce Benedicta, che è arrivata giusto in tempo per ricevere il battesimo!
Martedì è un giorno speciale. Viste le tensioni di queste ultime settimane (un giovane ucciso dai militari camerunesi della MISCA, ed un militare linciato ed ucciso dalla gente), abbiamo pensato di fare una giornata di preghiera e riflessione. Martedì mattina ci siamo ritrovati nella chiesa battista per un momento di preghiera e riflessione insieme, protestanti, cattolici, ed alcuni musulmani. Ed in seguito abbiamo iniziato una marcia per la pace per le vie di Bozoum. Non eravamo tantissimi (circa 400 persone), ma come Gesù dice nelle sue parabole, basta poco lievito per far lievitare 3 misure di farina…
Martedì è un giorno speciale anche perché arriva a Bozoum p. Enrico Redaelli, che dopo qualche anno tra i ragazzi ed i giovani del Seminario di Yolè, a Bouar, rimarrà qui a lavorare per il Regno dei Cieli sparso tra i quartieri, i campi ed i villaggi di Bozoum. Benvenuto, e buon lavoro!
Venerdì mattina verso le 5 vorrei partire per Bouar, ma piove piove piove, e rimando la partenza al giorno dopo. Il sabato poco prima delle 6 partiamo con i nostri alunni di terza Liceo che vanno ad affrontare l’esame di Maturità. È la prima volta che degli alunni del nostro liceo Saint Augustin arrivano a questo traguardo. Speriamo che ce la facciano!
Tra sabato 26 e domenica 27 si chiudono le attività della Scuola dei Rifugiati. Inizialmente 750 bambini, e alla fine 350: perché molti hanno potuto rientrare nei villaggi dai quali erano fuggiti. Hanno potuto andare a scuola e terminare felicemente l’anno scolastico, grazie allo sforzo di una dozzina di insegnanti, e al finanziamento della Repubblica Ceca e al sostegno dell’associazione SIRIRI di Praga.












I nostri alunni di 3a liceo in viaggio verso l'esame di maturità
Nos élèves de Terminale en route vers l'examen du BAC


Padre Enrico (camicia a quadretti)
Père Enrico (avec la chemise à carreaux)

sabato 19 luglio 2014

Una settimana (ancora) intensa!





Una settimana (ancora) intensa!

Domenica 13 luglio abbiamo celebrato il sacramento della Cresima per oltre 120 persone, qui a Bozoum. Purtroppo il vescovo, a causa dell’età e della malattia, non è potuto venire, ed allora mi ha delegato per amministrare le Cresime…

Una grande Messa, con canti e danze, ma anche momenti intensi di preghiera per questi ragazzi e ragazze, giovani e adulti che hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo.

In questi giorni stiamo organizzando la fine dell’anno scolastico per le scuole statali, che con l’aiuto della Repubblica Ceca e dell’Unicef hanno potuto assicurare la scuola ad oltre 15.000 bambini. Stamattina leggevo queste parole di Papa Francesco: “Molto spesso ci chiediamo con una certa preoccupazione: “Che mondo lasceremo ai nostri figli?”. Forse sarebbe meglio domandarsi: “Che figli daremo a questo mondo?”.

Martedi abbiamo celebrato la festa della Madonna del Carmelo in tutte le nostre comunità. Io ero in viaggio (prima a Bouar, poi a Bangui, 1.140 km…).

A Bangui ho avuto la possibilità di incontrare i rifugiati che si trovano nel nostro convento del Carmel. Sono oltre 10.000, e vivono lì dal dicembre 2013: quasi 8 mesi di vita precaria, sotto tendoni, in condizioni di vita e di igiene molto difficili…

Con loro cerchiamo di riflettere come sia possibile pensare ad un ritorno nelle loro case. È il sogno di tutti, ma si infrange contro la realtà di quartieri dove la violenza ed il rischio sono molto alti: ancora in questi giorni 2 persone, che stavano risistemando la propria casa, sono state uccise… Speriamo che ci siano interventi concreti da parte delle forze militari internazionali per rendere sicuri almeno i quartieri della Capitale.

La strada per ritornare a Bozoum è lunga, e piena di avventure. A parte alcune barriere di antibalaka, incrociamo un buon centinaio di camion che stanno rientrando in Camerun, scortati dai militari francesi e rwandesi.

Ma a 200 km da Bangui siamo obbligati a fermarci: le forti piogge della mattinata hanno letteralmente svuotato un ponte: il tubo di ferro che smaltiva l’acqua è stato trascinato una trentina di metri più in basso, ed è restato un esile ponticello di terra… Alcune macchine, con molta fatica, riescono a passare, in un passaggio che alcuni giovani hanno creato di fianco alla strada, ma ci vogliono almeno 40 minuti per passare, rischiando di rimanere impantanati. Dopo 4 ore, decido di provare a passare. Un segno di croce, e tenendo il respiro passo con la mia macchina sopra il ponte, che ormai è costituito da uno strato di circa 3 cm di asfalto, e una trentina di centimetri di terra… Fragile, ma tiene!
Grazie a Dio, siamo passati anche questa volta!













sabato 12 luglio 2014

Guerra e pace, Pace e guerra






Guerra e pace, pace e guerra…
A Bozoum la vita continua, e momenti di speranza si alternano a momenti di forte preoccupazione. Come nel resto del Centrafrica.
Proprio in questi giorni i Vescovi del paese si sono riuniti, ed hanno preparato un messaggio nel quale condannano le continue violenze, da qualsiasi parte arrivino; Seleka, antibalaka e quant’altro… I problemi sono enormi, ma è urgente fare qualcosa! E non perdere la speranza e la fiducia, e “testimoniare oggi l’Amore di Dio”  (per chi vuole, qui c’è il testo originale in Francese: http://fr.radiovaticana.va/fr2/Articolo.asp?c=810400 )
Qui a Bozoum in questi giorni stiamo concludendo l’anno scolastico. Un anno vissuto pericolosamente, ma, nonostante tutto migliaia di bambini hanno potuto andare a scuola! Nelle nostre scuole, nelle scuole della città, e in una sessantina di scuole della regione, circa 15.000 bambini delle scuole elementari hanno avuto la possibilità di frequentare la scuola, grazie a due progetti, uno finanziato dalla Repubblica Ceca (tramite l’associazione SIRIRI), e l’altro dall’UNICEF.
Domenica 6 luglio hanno iniziato le ragazze e le donne del Centro di Promozione Femminile “CANA”, che hanno esposto (e venduto) il lavoro di questi mesi: vestiti, completi per neonati, dolci ecc.
Martedì 8 abbiamo fatto il Consiglio dei Professori per la nostra scuola Media e Liceo St.Augustin, e giovedì abbiamo consegnato le pagelle.
Venerdì 12 invece, grande festa per i bambini della Scuola Materna e delle scuole elementari: in tutto oltre 780 bambini, con relativi genitori fratelli sorelle amici ecc. I maestri hanno consegnato le pagelle, e un piccolo premio per i più bravi. Anche quest’anno, grazie ad un gruppo di preghiera di Cuneo, abbiamo potuto regalare circa 300 piante da frutta, che tra qualche anno, se Dio vuole, inizieranno a produrre…
Ma… durante quest’ultima settimana non sono mancati i problemi. Mentre lontano (a Bambari) alcuni Seleka hanno attaccato la Cattedrale dove erano rifugiate migliaia di persone (ci sono state tra 20 e 30 persone uccise), anche qui a Bozoum la situazione è stata molto tesa.
Martedì pomeriggio i soldati camerunesi della MISCA (Unione Africana), durante una pattuglia, hanno ucciso un giovane che stava giocando a carte. La popolazione si è infiammata, e sono partiti verso la base dei militari con il cadavere. I soldati hanno sparato in aria per allontanare la gente. Mentre tornavano, ho potuto incontrare la folla, ed ho cercato di calmarli. Ma nel frattempo un soldato camerunese, solo, è stato trovato in città, ed è stato linciato ed ucciso.
La sera, verso le 22, riprendono gli spari. Sono i soldati della MISCA che sono andati a recuperare il corpo del loro compagno, che era stato gettato in un pozzo, riempito poi di pietre e mattoni…
Il mercoledì mattina facciamo una riunione di urgenza, cercando di capire bene cos’è successo, e partiamo per visitare la famiglia del giovane ucciso. Preghiamo insieme, e preghiamo anche per il militare ucciso, ed invitiamo tutti alla calma…
Piano piano la tensione diminuisce, ma non del tutto. Questa notte una famiglia, minacciata dagli antibalaka, ha dovuto lasciare la casa ed hanno passato la notte qui alla Missione.
Che la Vergine del Carmelo protegga tutti