Visualizzazioni totali

sabato 29 giugno 2013

Strani silenzi e strani rumori…




Sabato. Un po’ troppo silenzio, per i miei gusti. Va bene che ci sono un centinaio di bambini dell’Azione Cattolica (qui si chiama Aita Kwe, che significa: tutti fratelli), ma manca qualcosa: gli alunni delle nostre scuole!  Tra Asilo, Scuola Elementare, Medie, Liceo, Alfabetizzazione e Centro di Promozione femminile, sono più di 1.300 alunni che ogni giorno vengono alla Missione…
Tra sabato e domenica scorsi abbiamo fatto le chiusure dell’Anno scolastico, con poesie, canti e la consegne delle pagelle. C’era un’atmosfera speciale quest’anno, perché un po’ tutti siamo coscienti che le nostre sono tra le rarissime scuole che hanno continuato a funzionare nonostante la guerra… E di speciale c’era la soddisfazione e l’orgoglio stampati sui visi di bambini e genitori!
Strano silenzio. Manca qualcos’altro! Le Suore! Sono partite questa settimana per l’Italia, per un breve periodo di riposo. E come sempre… è quando qualcuno manca che si avverte di più la presenza!!! Nel senso che capisci di più il valore di presenze che, come quella delle Suore, sempre molto discreta, ma molto concreta.
Suor Sira con i suoi ammalati al dispensario, la cucina, e il suo carattere un po’ burbero da montagna, capace di infinita attenzione.
Suor Graziana, con i suoi poveri, gli ammalati nei quartieri, i giri infiniti a piedi per curare ora uno ora l’altro, e i suoi giri nel nostro orto… per vedere se c’è qualcosa da rubare…
Suor Solange, con i bambini del Centro Orfani, e il suo immancabile mate (è uruguaiana).
Suor Chiara, con i bambini e le ragazze, spesso impegnata con le cuoche del Centro Orfani, o con gli animatori. Da fine marzo è in Italia con la novizia, suor Rosalie…

Strano silenzio. Quello che mi investe giovedì pomeriggio, quando mi chiamano dall’Italia e mi dicono che è morto Giorgio Grandicelli. Un infermiere di Genova, che ha iniziato a venire qui anni fa (dal 2006), a prestare la sua opera come infermiere, ma non solo… Pazienza infinita con le piaghe, che qui tendono a non guarire mai. Disponibilità con tutti, specie con i bambini.
Sotto quei baffi c’era spesso l’ironia e il buon umore, e anche un po’ di mugugno, da buon genovese…
Appena ho fatto sapere che era morto, tantissimi hanno reagito come se fosse mancato un parente, una persona carissima…
L’anno scorso gli era stato diagnosticato un tumore ai polmoni. Intervento e chemioterapia, ma dopo due settimane era già qui nella sua Bozoum…  Avrebbe dovuto rientrare con me qualche mese fa, ma la malattia aveva ripreso la sua corsa. Fino all’ultimo sognava di tornare in Africa.
Ciao Giorgio. Vai in pace!

Strani rumori. In queste settimane sembrava che la situazione stesse un po’ tornando a una certa normalità. Ma ne siamo ben lontani!
Sono stato a Bouar e poi a Bangui in questi giorni: 1.200 km di tensione, passando da una barriera all’altra, con ribelli che fanno quello che vogliono, senza nessun controllo e senza nessuna autorità.
Ieri, venerdì 28, hanno ripreso a sparare a Bangui, la capitale, con furti, violenze e almeno 6 morti. Finirà mai questa storia?
Domenica scorsa i Vescovi del Centrafrica hanno pubblicato una lettere molto interessante sulla situazione del Paese. Ne hanno fatta una anche per il s.d. Presidente… Le potete trovare qui https://docs.google.com/file/d/0BzLhgSffbc9QbVRNSzBXTC1zZ3c/edit  e qui https://docs.google.com/a/bozoum.com/file/d/0BzLhgSffbc9QdnFFRkdsX0JpWXc/edit?pli=1
Il tema è: DU JAMAIS VU! Mai vista una situazione simile…
Speriamo che tra strani silenzi e rumori di guerra, la Pace possa ritornare!


 









sabato 22 giugno 2013

Qualche soddisfazione…





Qualche soddisfazione…
Ogni tanto, quando la Vita offre qualche soddisfazione, è bello coglierla con gioia e riconoscenza…
Domenica scorsa abbiamo festeggiato la chiusura delle attività annuali del Centro per Orfani Arc en Ciel (Arcobaleno). Dopo la parte sportiva, con le partite a pallone e le corse, nel pomeriggio i bambini e le bambine del Centro hanno presentato a zii e nonni e amici qualche scenetta e qualche danza, insieme ai lavoretti manuali che fanno durante l’anno per imparare un’attività (reti, stuoie, cestini, disegni, statuine d’argilla, braccialetti, cappelli in paglia ecc..).
Particolare interessante: le scenette presentavano una giornata in tribunale, con 3 casi interessanti: un marito che beve, un papà che non manda i bambini a scuola, una vedova che viene cacciata via di casa dalla famiglia del defunto. Ridendo e scherzando, un’occasione per insegnare alcuni valori e come reagire di fronte ai soprusi. Piccole soddisfazioni!
Il Centro Orfani Arc En Ciel accoglie quasi 200 bambini che hanno perso i genitori, e che sono accolti dagli zii o dai nonni, come spesso succede nella grande famiglia africana. I nonni hanno poche forze e ancora meno mezzi: gli zii hanno già i loro bambini; e allora il Centro integra la famiglia con un’accoglienza giornaliera. Al mattino i bambini vanno nelle varie scuole (ed un animatore passa regolarmente per seguirli), alle 12 vengono al centro per il pranzo, preparato da 2 équipe di mamme che si alternano. Seguono poi nel pomeriggio attività educative, studio, sport e attività manuali per insegnare loro un mestiere. Nel frattempo chi ha problemi di salute viene seguito dalla suora, e alle 5 di sera tutti a casa!

Lunedì vado da Hyppolite, un ragazzo di 16 anni che è rimasto paralizzato dalla vita in giù. Alcuni amici di Praga (dell'associazione SIRIRI)  sono qui in visita: Ludmila accompagna Kweta e Martin, due giovani che stanno preparando un documentario sulle attività dei cechi in Centrafrica. Portiamo ad Hyppolite una nuova sedia a rotelle, che lo aiuterà ad aumentare la sua indipendenza. è felicissimo: la prova subito, e se la cava molto bene. Stiamo facendo le pratiche per poterlo portare in Italia per qualche mese per fare esami approfonditi e farlo curare…


Le scuole statali, riaperte finalmente il 3 giugno, continuano a funzionare, ed il numero degli alunni continua a crescere: 140 la prima settimana, 1.699 la seconda, e 2.499 la terza (ne manca sempre uno per fare cifra tonda!!!!! la settimana prossima ci vado io!). Piccole soddisfazioni!
Giovedì Consiglio dei Professori del nostro Liceo St.Augustin, e oggi, sabato 22 giugno, consegna delle pagelle. Un premio al primo di ogni classe, la proposta di uno stage di lavoro per i più grandi durante le vacanze, e arrivederci a settembre!
Giovedì pomeriggio accompagno gli amici di Praga Ludmila, Kweta e Martin al Centro Risicolo. è il momento della semina, e raccolgo qualche bella soddisfazione. Da 3 anni stiamo insegnando una tecnica nuova, che arriva dal Madagascar. Con questa innovazione, alcuni sono passati da 2 tonnellate di riso per ettaro a 11 tonnellate (la media in Italia, con macchine ecc, è di 5,6 tonnellate/ettaro…).
Il bello è che Nestor, un giovane che da anni coltiva il riso, mi portava a vedere tutto soddisfatto il lavoro che sta facendo, usando questa nuova tecnica. Ed esprimeva quasi disprezzo per chi usava ancora la vecchia tecnica, che richiede altrettanto lavoro, con risultati molto mediocri… Piccole soddisfazioni!


Tra le altre cose, Nestor mi dice che la presenza dei ribelli in città… li ha piuttosto aiutati a concentrarsi ed aumentare il lavoro nei campi! Non tutto il male viene per nuocere!

Sul fronte ribelli… poche novità!
Giovedì  mattina ero alla nostra scuola, il Liceo St.Augustin. Stavamo iniziando il Consiglio dei Professori per la fine dell’anno scolastico, quando arrivano due persone armate, in moto. Esco. Erano il capo dei ribelli con un altro tirapiedi!
Li saluto, e gentilmente (più o meno) gli dico di uscire dal cortile: niente armi a scuola…
Brontolando un po’ escono, poi il capo mi dice: è un po’ che non ti vediamo… volevo salutarti!
Io, commosso (!?!?!) lo ringrazio, e poi mi dice se ho un block-notes da dargli.
Gli dico che lo cercherò e glielo porterò… (chissà a cosa gli serve… come carta per le sigarette è un po’ spessa!).
Venerdì mattina scendo in città, e vedo 2 ribelli in moto. Li chiamo, e gli do il block-notes. Gli dico di darlo al capo… e per sicurezza ci scrivo il mio n° di telefono dicendo di dire al capo di chiamarmi quando lo riceve… perché non mi fido di loro.
Uno dei due dice: come, non ti fidi? e mi spiega che l’altro sulla moto è il segretario (!?!?!?).
Al che gli chiedo se sa scrivere… e il “segretario” mi dice di sì…
Sarà vero?
Avanti tutta !






venerdì 14 giugno 2013

il bello e il brutto































Torno a farmi vivo dopo quasi due settimane. Così gli amici che fanno le traduzioni si sono riposati un attimo (grazie a Chiara per l’inglese, a Ludmila, Terezie e Martin per il ceco, a p.Juan per lo spagnolo, a Regina  per il tedesco!).
Andiamo avanti un passo per volta… Domenica pomeriggio sono partito per Bangui, la capitale: 400 km di strada, e una decina di barriere, tenute dai ribelli (con qualche gendarme, a volte). È sempre una scommessa, perché non hanno nessuna regola, parlano poco e male sia il Sango che il Francese, essendo spesso di origine Ciadiana o Sudanese. Alla domanda: “dove vai”, rispondo che non è questione che li riguardi. In genere mi dicono, un po’ arrabbiati, che invece è il loro lavoro. Al che rispondo che, una volta che sanno dove vado, sono forse in grado di garantire la mia sicurezza? Poi si stufano e mi lasciano andare.
Arrivare a Bangui dopo 4 mesi, con tutto quello che è successo, è impressionante: poche auto (molte sono state rubate e portate in Ciad, altre sono nascoste), poca gente in giro. Molti militari, tra quelli della FOMAC (forza multinazionale africana), quelli francesi e (purtroppo) ancora tanti ribelli…
La tensione è ancora alta, come l’insicurezza. Un amico, con il quale andavamo nel 2008 a discutere con i banditi, è diventato consigliere alla Presidenza. Nonostante l’ufficio, non si fida a dormire a casa sua, perché i ribelli sono venuti più volte a cercarlo…
Sono andato a Bangui per un incontro organizzato dall’Arcivescovo di Bangui con i leader religiosi. Lunedì mattina ci troviamo una cinquantina, musulmani, protestanti e cattolici, per lavorare sulla pace e la mediazione. Si tratta di formazione ma, anche e soprattutto, di incontrarci con i responsabili di altre religione per discutere, scambiarci le informazioni e condividere le preoccupazioni di questo periodo di guerra. Sono seduto tra un prete della diocesi di Bangassou, ed un imam di Bangui.
Questa riunione nasce dalla preoccupazione che, di fronte all’emergere dei musulmani, ci sia una reazione violenta contro tutti i musulmani indistintamente. Ci sono, oggettivamente, elementi preoccupanti di un’avanzata islamica (con saccheggi e attacchi a chiese e cristiani) ma c’è anche il rischio che la gente usi la violenza conto i musulmani, stufa di essere saccheggiata e di vedere che alcuni musulmani hanno partecipato ai saccheggi e ci hanno guadagnato. (qui il rapporto della riunione in francese https://docs.google.com/file/d/0B8xHb5_hvSzRMUxhSmFMeXlhOGM/edit?usp=sharing)
Mercoledì mi dedico ad alcune commissioni. Molti negozi sono stati saccheggiati, molte ONG hanno chiuso o licenziato il personale…
Giovedì mattina, sono all’aeroporto ad accogliere Ludmila, Květa e Martin. Ludmila viene per conto dell’associazione Siriri di Praga, che ci aiuta da anni con gli orfani, gli handicappati, la scuola… Květa e Martin invece sono operatori della televisione ceca, e sono qui per realizzare un documentario sull’aiuto umanitario dei cechi in Centrafrica.
Il viaggio scorre abbastanza liscio. Ci fermiamo a Bossembele, a 160 km da Bangui. Qui c’è, o meglio, c’era una comunità di suore, con scuole e un bellissimo centro di recupero per handicappati. Purtroppo , con la partenza delle suore il 22 marzo, i ribelli hanno saccheggiato  e portato via tutto quanto! Impressionante!
Arrivato qui a Bozoum, invece, trovo una bella notizia: il responsabile delle scuole elementari statali mi porta il resoconto della seconda settimana dall’apertura delle scuole. All’inizio erano 140 alunni solamente, e oggi invece sono saliti a 1.699. Finalmente una bella notizia!