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domenica 27 gennaio 2013

Grande Fiera di Bozoum 2013





Grande Fiera di Bozoum!
Abbiamo appena concluso la Grande Fiera Agricola, un evento praticamente unico in tutto il Centrafrica…
200 cooperative, provenienti da un raggio di oltre 200 km, e tanta tanta gente che è venuta per vedere, comprare e vendere…
Ma, soprattutto, un messaggio di speranza  molto, molto concreto per il paese!
Sono settimane che il Centrafrica è (caso raro…) in evidenza… purtroppo per la ribellione e i disastri che il conflitto tra ribelli e governo stanno causando al paese…
Prima di lanciarci nell’organizzazione della Fiera, ci abbiamo pensato molto, ma poi abbiamo deciso… pur con qualche dubbio  e timore…
Ma già da martedì  hanno iniziato ad arrivare i camion che abbiamo inviato per assicurare il trasporto dei prodotto.
Venerdì sera, grande riunione con le cooperative, per dare alcune indicazioni di… marketing!
E sabato mattina apertura della Fiera, con una piccola cerimonia: la sfilata delle cooperative, qualche discorso, e la visita dei 50 stands… Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore!
Paolo VI diceva che “lo sviluppo è il nuovo nome della pace”: la Fiera è sviluppo, è pace, è speranza. È orgoglio di chi lavora duramente tutto l’anno, e poi vede premiati gli sforzi e le fatiche.
Anche economicamente è andata molto bene. Non credevo di poter fare come l’anno scorso (60 mila euro di vendite), e invece, ad un primo conteggio parziale, siamo già oltre 85.000 euro di prodotti venduti…
Un bravo sincero ai contadini, e a tutti quelli che credono nel lavoro dell’uomo. E un grazie a chi ci appoggia, specialmente l’Associazione “Amici per il Centrafrica” di Mozzate (Como), e alle tante persone semplici e di cuore che hanno contribuito, come gli amici del bar Baramò…


Gli alunni del nostro Liceo si sono occuptati delll'accoglienza e dell'accompagnamento degli espositori






sabato 12 gennaio 2013

Pace! almeno un pezzetto!


Giorni molto intensi questi: la ribellione che ha conquistato oltre la metà del paese tra il 10 e il 30 dicembre, si è incontrata con il Governo, e le opposizioni democratiche, e ieri sera, quando sembrava che non ci fossero più molte speranze, si sono accordati per un cessate il fuoco, ponendo come condizione un nuovo Primo ministro (dell'opposizione) e lo svolgimento delle elezioni legislative.
E' una bella notizia., anche se ci sono molte zone d'ombra e dubbi.

Intanto siamo più sereni, meno preoccupati, e stamattina, sabato, abbiamo fatto la riunione per l'organizzazione della Fiera Agricola, che si terrà il 26 e 27 gennaio 2013.

Ieri è arrivato Pietro Parola, e finalmente c'è qualcun'altro di Cuneo! Si fermerà con noi per 3 mesi, e avrà modo di gustare un po’ d’Africa!
E lascio a lui la parola!!!!

Nonostante le difficoltà dovute all’instabilità politica attuale del paese, sono arrivato a Bangui giovedì mattina dopo una breve sosta notturna sulla pista di N’djamena in Ciad. A Bangui mi aspettavo un’atmosfera tesa, in realtà da quando sono sceso dall’aereo non ho fatto altro che ricevere sorrisi da tutti! In aeroporto ho incontrato Enrico e Pietro con i quali avrei condiviso la prima parte del mio viaggio verso Bozoum, da lì siamo stati accompagnati alla missione di Bangui, dove ho conosciuto Padre Stefano e alcuni novizi che vivono con lui. Ho visitato la struttura e il territorio adiacente, sono stato colpito dalla tranquillità e dall’organizzazione della missione. Nel pomeriggio sono andato a conoscere i bambini e i ragazzi che giocavano nei campi da calcio e da pallacanestro vicino alla missione: è stato un bel momento di scambio. Nonostante il mio francese scarso sono riuscito a confrontarmi un po’ con tutti, i bambini erano molto curiosi, ne ho approfittato per farmi insegnare qualche parola della lingue locale e non sono mancate le risate dovute alla mia pronuncia! Ho raccontato loro di ciò che faccio nella mia vita e ci cosa sono venuto a fare in Centrafrica, sembravano tutti incuriositi e entusiasti di ciò che raccontavo. A un certo mi è stato chiesto se sapessi cantare qualcosa, un po’ imbarazzato ho detto che al massimo avrei potuto fare una base hip-hop con la voce...così è stato e a quel punto i più coraggiosi hanno cominciato a “rappare” in Sango! Visto il successo dell’iniziativa la canzone si è protratta a lungo e a quel punto anche i più intimiditi si sono fatti avanti con rime e melodie: è stato molto divertente! La sera rientrando in missione, molti mi hanno chiesto quando sarei rientrato a Bangui per fare della nuova musica con loro...
Venerdì son partito alla volta di Bozoum in compagnia di Enrico e Pietro, nella tappa intermedia a Bossentelè abbiamo incontrato Padre Aurelio, con il quale siamo andati a mangiare nella Missione di Baoro dove ho avuto occasione di incontrare e conoscere Padre Stefano e Padre Nicola. Nel pomeriggio ho completato il mio viaggio con  Padre Aurelio e prima del tramonto siamo arrivati a Bozoum, città ovviamente meno caotica e occidentalizzata della capitale e di conseguenza più caratteristica. La missione è situata su un altipiano, la struttura è un piccolo gioiello con un terrazzo che dà sul resto della città: credo che lì passerò gran parte del mio tempo libero in quanto la vista è eccezionale! Sono stato accolto dai due “compagni di viaggio” di Padre Aurelio: Padre Norberto e Fra Giancarlo, l’indomani ho avuto occasione di conoscere anche le suore della struttura poco distante a noi. Già dalle poche occasioni in cui ho parlato con loro, mi sono accorto di quante esperienze abbiano da raccontare e da condividere. Sarà un soggiorno anche all’insegna di questo.








mercoledì 2 gennaio 2013

Fa caldo in Centrafrica!!!!



Sono rientrato in Centrafrica giusto in tempo… per l’ennesimo tentativo di colpo di stato!
E con l’ultimo volo dell’Air France…
Dal 10 dicembre c’è un insieme di gruppi armati ribelli (che si sono dati il nome di SELEKA, alleanza, in sango) che hanno sfidato il governo e  iniziato una lotta per la conquista del paese. In pochi giorni sono riusciti ad attaccare città importanti, capoluoghi di prefettua, e addirittura Bambari, che è sede del comando di una zona militare. Qualche giorno dopo Natale hanno conquistato Sibut, che è a 160 km dalla capitale Bangui…
Cosa vogliono? Chi sono?
È complicato rispondere a queste domande, perché si sa poco…
Tra i loro capi ci sono figli di personaggi di passati regimi, un ex ambasciatore, e tra le truppe molta gente che non parla né il francese né il sango… (alcuni probabilmente sono originari del Sudan, altri del Ciad)…
Si presentano come liberatori… Il loro obiettivo è quello di far dimettere il Presidente attuale (eletto –abbastanza- regolarmente nel 2011.. e  sciogliere il Parlamento (eletto –molto poco- regolarmente… Tra le ragioni delle loro rivendicazioni ci sono il non rispetto di accordi tra Stato e ribelli, e anche la “sparizione” di un ex ministro, arrestato da militari ciadiani e consegnato alle autorità militari del Centrafrica…
Ci sono notizie di saccheggi, violenze sessuali, uccisioni…
Per ora si è mobilitata l’Unione Africana, che ha organizzato una linea rossa a Damara (70 km dalla capitale) per impedire che attacchino Bangui…
Il 26 dicembre ci sono state delle manifestazioni a Bangui contro l’Ambasciata Francese e quella USA (forse il Governo voleva  spingerli a intervenire militarmente a suo favore????), e cos’ l’Ambasciata USA è stata chiusa, e il personale è partito, insieme anche al personale delle Nazioni Unite…
Il Presidente dapprima ha rifiutato qualsiasi dialogo, ma ora ha proposto un governo di coalizione, e di non presentarsi per un terzo mandato (di per sé, la Costituzione impedisce che un Presidente si ripresenti più di 2 volte, ma lui si stava organizzando per modificare la Costituzione…).
Adesso la situazione è di stallo… Si spera che arrivino a sedersi intorno ad un tavolo e a mettersi d’accordo…
Ma nel frattempo… si vive nell’ansia… 10 anni fa, nel 2002, le cose erano inizate così, e poi i ribelli avevano piano piano conquistato tutto il paese, per poi attaccare la capitale …
Per ora qui, dalle nostre parti è tranquillo, ma non si sa fino a quando…
In questi giorni stiamo pregando molto per il dono della pace. Ma è un dono di Dio e degli uomini… e bisogna aiutarLo a prepararcelo… Il Vangelo di ieri diceva che “Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore”. E ieri, all’omelia, ho insistito su questo “riflettere”: al di là di tutto, è vero che il paese è molto in crisi: la giustizia non funziona, la sanità ancora meno, e la scuola ancora peggio… e questo dopo 54 anni di indipendenza… Urge un cambiamento… che deve passare prima di tutto nelle coscienze, per un’apertura attenta al bene comune…