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sabato 16 luglio 2011

Mangiare…

Eccoci qui, freschi freschi dalla Repubblica Centrafricana…
Oggi vorrei parlarvi un po’ di cosa si mangia e cosa si beve da queste parti…
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Per i bambini, come per gli adulti, l’alimentazione è molto semplice, e spesso scarsa…
Quante volte si mangia? In genere c’è un pasto al giorno, verso sera, che è il pasto principale, quello che raduna tutta la famiglia. Al mattino un po’ di caffè (il latte è molto raro…) o quello che è restato dalla sera prima. A mezzogiorno, spesso c’è un frutto, una pannocchia di mais, o qualcosa che calmi la fame, aspettando la sera.


Qui il piatto forte, quello che sostituisce la pasta… è la polenta di manioca, che si mangia tutti insieme da un piatto comune, staccando il boccone e intingendolo nella salsa del piatto che la accompagna (in genere si tratta di verdure, oppure carne, o pesce, conditi con una salsa di pomodoro, oppure una salsa fatta con la pasta di arachidi).
Nei giorni di festa le donne del paese si sbizzarriscono a fare piatti un po’ più elaborati. E nascono così le KANDA, polpette di carne e semi di zucca (oppure di pesce, o caimano, o termiti, ma sempre impastate con semi di zucca).
In genere gli adulti apprezzano molto il peperoncino, un po’ meno i bambini…
Come carne… si mangia quasi tutto quello che si muove, purché sia commestibile…  dalla carne di bue, al pollo, anatre e bipedi simili. Senza dimenticare il serpente (in particolare il pitone… che è molto buono). C’è poi la selvaggina (antilopi e gazzelle,  conigli selvatici, faraone, scimmie, elefanti, il sibissi –che è una specie di castoro-). Senza dimenticare pipistrelli (ma solo quelli che vivono nei boschi, non quelli di casa…), topi e termiti. E… grande prelibatezza: i bruchi ( chiamati qui MAKONGO), che però,  confesso, non ho ancora avuto il coraggio di assaggiare…
Ritornando alla manioca, si tratta di un tubero, cioè qualcosa che cresce sottoterra. Quando si raccoglie, bisogna metterla a bagno in acqua corrente per 2 o 3 giorni, perché contiene un derivato del cianuro, che è velenoso. Dopo questa permanenza in acqua, la manioca viene spezzettata e messa a seccare, per la conservazione.
Prima del pasto, le mamme o le sorelle devono ridurre questi pezzi in farina. Molti lo fanno  a mano, in un mortaio, ma ci sono anche dei mulini con un motore a scoppio.
Quando l’acqua bolle, si butta la farina, si impasta bene, e la polenta è pronta. Buon appetito!

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