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domenica 25 dicembre 2011

Natale 2011 a Bozoum


é Natale anche a Bozoum!
Bambini con un regalino in mano (dal fischietto alla bambola, passando dalla macchinina e dal pallone, per arrivare ai finti telefonini...). Anche questo è Natale!
Hyppolite, caduto in classe l'anno scorso... è rimasto paralizzato dalla vita in giù. Sempre sorridente, nonostante  la paralisi, e nonostante una piaga che arriva alle ossa della colonna vertebrale...
E oggi ha ricevuto il Battesimo. Insieme a una bambina, e a un bambino down, Ulrich.
Anche questo è Natale!
 
Natale è il pomeriggio passato con i bambini orfani del centro Arcobaleno, con il loro presepe in argilla seccata al sole, gli elefanti azzurri, gli alberi di pezzetti di stoffa...

Natale è la fila dei poveri che aspettano con pazienza un po' di cibo. Ed ai quali riusciamo a dare anche qualche caramella e qualche biscotto. é Natale anche per loro-

Natale è il presepe, Natale sono le luci che si accendono e si spengono, Natale sono le ghirlande fatte di carta (qualche vecchio giornale ritagliato...)  e qualche pallina da albero di Natale.
Natale è anche il panettone un po' bruciato che siamo riusciti a fare...  

Natale è il canto del GLORIA IN EXCELSIS DEO che esplode (a sumba, dicono in Sango, la lingua locale) dopo la comunione...


é Natale anora una volta, e, grazie a Dio (è proprio il caso di dirlo!!!!)  lo è sempre!



Ancora di più: in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Dio stesso, Dio da Dio, si è fatto uomo. A Lui il Padre dice: "Tu sei mio figlio". L'eterno oggi di Dio è disceso nell'oggi effimero del mondo e trascina il nostro oggi passeggero nell'oggi perenne di Dio. Dio è così grande che può farsi piccolo. Dio è così potente che può farsi inerme e venirci incontro come bimbo indifeso, affinché noi possiamo amarlo. Dio è così buono da rinunciare al suo splendore divino e discendere nella stalla, affinché noi possiamo trovarlo e perché così la sua bontà tocchi anche noi, si comunichi a noi e continui ad operare per nostro tramite. Questo è Natale: "Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato". Dio è diventato uno di noi, affinché noi potessimo essere con Lui, diventare simili a Lui. Ha scelto come suo segno il Bimbo nel presepe: Egli è così. In questo modo impariamo a conoscerlo. E su ogni bambino rifulge qualcosa del raggio di quell'oggi, della vicinanza di Dio che dobbiamo amare ed alla quale dobbiamo sottometterci - su ogni bambino, anche su quello non ancora nato. 

Benedetto XVI, Natale 2005

lunedì 19 dicembre 2011

Grande Festa a Bozoum

  Grande festa il 18 dicembre a Bozoum: i Padri Carmelitani festeggiano 40 anni dall'arrivo dei primi Missionari a Bozoum. In quel dicembre di tanti anni fa, p.Carlo e p,Nicola (nella foto qui sotto), insieme a p.Marco arrivavano a Bozoum, accolti dai Cappuccini (il parroco di allora è l'attuale Vescovo della Diocesi di Bouar, di cui Bozoum fa parte).
Ci siamo ritroavti in tanti, qui a Bozoum. Sono venuti i seminaristi della Yolè (250 km in camion...), i giovani in formazione, Padri e Suore da varie missioni.  Sabato sera, a cena, i comunità eravamo in 50 persone, più 200 nelle scuole, arrivati anche dai villaggi vicini!

Domenica 18 dicembre abbiamo vissuto una grande celebrazione, molto bella e intensa. 23 sacerdoti, 2 diaconi, il Vescovo, e una marea di gente!

La Messa l'abbiamo celebrata davanti al nuovo Collège St.Augustin. Canti magnifici, danze stupende, e una partecipazione intensa.

 Dopo l'Omelia, abbioamo invocato i santi con il canto delle litanie, mentre l'ordinando era disteso a terra. Poi il Vescovo ha imposto le mani su fra Cyriaque, e con lui tutti i concelebranti, e fra Cyriaque è diventato SACERDOTE.
Dopo essersi rivestito della casula e dei paramenti sacerdotali, il Vescovo gli ha consegnato il Calice e la Patena, segno del suo ministero al servizio dell'Eucarestia e dei sacramenti.
 In questo momento, tutti i sacerdoti hanno scambiato un abbraccio con lui: eravamo tutti commossi!
E poi... c'è stato spazio anche a una danza che i giovani carmelitani hanno eseguito con lui al centro.

 






 Dopo la Celebrazione, la festa è continuata con il pranzo (quasi 400 persone!!!). e poi la famiglia ha invitato la comunità dei Carmelitani per una festicciola in quartiere: all'arrivo del nuovo sacerdote... l'hanno fatto salire su una sedia e portato in alla festa a passo di danza!

40 anni sono tanti. e sono pochi. é bello vedere come il Signore faccia grandi cose, giorno dopo giorno, nonostante le nostre debolezze e miserie!
Abbiamo pregato e continuiamo a pregare perchè il Signore ci mantenga nella gioia di lavorare al Suo servizio, qui, a Bozoum, e dove Lui ci chiama!


giovedì 15 dicembre 2011

1971-2011

 

Domenica celebreremo l'avvenimento con l'ordinazione sacerdotale di un giovane carmelitano centrafricano, frère Cyriaque.
Ieri eravamo tutti a Bouar, dove p.Carlo (72 anni) e P.Nicola (88 anni), tuttora in Centrafrica, ci hanno raccontato come hanno vissuto questi giorni, quarant'anni fa, e come hanno visto crescere la Missione.
P.Nicola ci ha dato appunta,mento fra 10 anni, al cinquantesimo!!!!
Non c'è altro da fare, se non ringraziare Dio per le meraviglie che compie!





giovedì 1 dicembre 2011

Festa Nazionale, 1° dicembre 2011

Il primo dicembre è una data molto importante per il Centrafrica: nel 1958 veniva proclamata la Repubblica, che diventerà indipendente nel 1960.
Ogni anno questa festa rappresenta un po' il cuore del paese. 53 anni di indipendenza non sono pochi!
Anche se c'è ancora tanto cammino da fare!
La festa è preceduta, la vigilia, da un momento di preghiera: le autorità civili si dividono tra le varie chiese, cappelle e moschee per una celebrazione religiosa.


Ieri alle 15 ci siamo ritrovati nella nostra Chiesa, con un piccolo numero di cristiani e qualche autorità, per la celebrazione eucaristica.
Proprio un paio di settimane fa il Papa è venuto in Africa, in Benin, ed ha fatto dei discorsi molto importanti, insistendo più volte sulla SPERANZA che l'Africa può vivere e che può portare al mondo.



Il Papa non ha esitato a proporre l'Africa come modello! Dopo il viaggio in Benin, ha detto queste ultime parole: c'è una riserva di vita e di vitalità per il futuro sulla quale possiamo contare, sulla quale la Chiesa può contare". Con queste parole il Papa ha riassunto oggi il suo recente viaggio in Benin, ripercorrendo - nella catechesi dell'udienza generale in Vaticano - le tappe più salienti della seconda trasferta in Africa.
"In questa fase cruciale per l'intero Continente - ha affermato il Papa - la Chiesa in Africa, con il suo generoso impegno al servizio del Vangelo, con la coraggiosa testimonianza di fattiva solidarietà, potrà essere protagonista di una nuova stagione di speranza.
In Africa ho visto una freschezza del sì alla vita, una freschezza del senso religioso e della speranza, una percezione della realtà nella sua totalità con Dio e non ridotta ad un positivismo che, alla fine, spegne la speranza.
Questo mio viaggio ha costituito anche un grande appello all'Africa, perché orienti ogni sforzo ad annunciare il Vangelo a coloro che ancora non lo conoscono.
Si tratta - ha detto Benedetto XVI - di un rinnovato impegno per l'evangelizzazione, alla quale ogni battezzato è chiamato, promuovendo la riconciliazione, la giustizia e la pace".



E proprio partendo dal Bebin, nell'ultimo discorso all'aeroporto, ha detto:
Perché un paese africano non potrebbe indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternità autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro? Possano gli Africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia!

Oggi, 1° dicembre, c'è la grande festa, con il DEFILE, la sfilata di alunni, gruppi, funzionari e altro.
anche i nostri ragazzi (che, tra Asilo, Scuola elementare, Medie, Liceo e Centro orfani sono più di 1100) hanno sfilato, con le divise delle varie scuole.
E' il futuro del Paese!





domenica 20 novembre 2011

Cristo Re

 Oggi è la festa di Cristo Re.
Qui a Bozoum c'è una bella tradizione: celebriamo la Messa sul Monte Binon, una collina che sovrasta la città. Sulla cima c'è una statua di Gesù, posta su un traliccio che p.Vittorino, nel lontano 1984 aveva costruito.
Dopo una messa celebrata in parrocchia per chi non se la sente di venire sul Binon, veso le 8 partiamo con chierichetti e compagna bella.
Lasciamo la macchina vicino alla cisterna dell'acquedotto, e partiamo a piedi verso la cima. Una ventima di minuti tra erbe e pietre, ed eccoci in vetta (per  modo di dire... saranno 200 mt di dislivello...).
Da qui c'è un bel panorama su Bozoum e dintorni. Mi piace sempre venire qui: Gesì che benedice e protegge la città, con tutti gli abitanti e quelli che ci passano, quasi a loro insaputa...
Eppure è qui, e non dimentica nessuno!
Il vangelo ci riporta al Giudizio, nel quale saremo esaminati non su quello che abbiamo scritto, pensato, elaborato, pregato o celebrato, ma sulla carità.
Fatta a volte a sconosciuti, fatta a volte inconsciamente.
Ma è bello credere che Dio tiene conto di tutto, anche di quello che facciamo senza saperlo, e senza sapere che era Lui quel povero, Lui quel bambino, Lui quello che soffre, Lui che è nel bisogno!

Oggi c'è un motivo in più di gioia: il Papa è in Africa, nel Benin, dove ha consegnato un documento importante: la lettera che riassume il Sinodo dei Vescovi sull'Africa.
Il titolo di questa lettera è: AFRICAE MUNUS: l'impegno dell'Africa.
é bello vedere quanto il Papa prenda sul serio l'Africa.
La lettera inizia con queste parole:
L’impegno dell’africa per il Signore Gesù Cristo è un tesoro prezioso che affido, in questo inizio del terzo millennio, ai Vescovi, ai sacerdoti, ai diaconi permanenti, alle persone consacrate, ai catechisti e ai laici di quel caro Continente e delle Isole vicine. Questa missione porta l’Africa ad approfondire la vocazione cristiana. La invita a vivere, nel nome di Gesù, la riconciliazione tra le persone e le comunità, e a promuovere per tutti la pace e la giustizia nella verità.

Buona Festa di Cristo Re!
 




Eric, con una bella maglietta, con questa scitta: pedaluma e mangiuma. Il mondo è piccolo!

mercoledì 9 novembre 2011

Banditi e Bangkok

banditi!
Non mettetevi a ridere... ma questa settimana sono in Thailandia...... non ci credo neanch'io!
Sono stato invitato a partecipare ad una Conferenza sull'Educazione in situazione d'urgenza, iniziata martedì 8 novembre, e che terminerà venerdì alle 13h.
Siamo una settantina di persone, di 15 paesi diversi :

Colombie
Centrafrique
Congo (DRC)
Cote d’Ivoire
India
Iraq
Myanmar
Nepal
Palestine (OLP)
Pakistan
Philippines
Sud Soudan
Zimbabwe
Sri Lanka
Malaysia
La Conferenza è organizzata da un organismo, GCPEA (Global Coalition to Prevent Education Attack), che coordina tutto quello che sono gli attacchi alle scuole, agli insegnanti e agli alunni.
é interessante vedere e incontrare persone di paesi diversi, e studiare come ci si confronta con tragedie e problemi, e come ognuno cerca di inventare soluzioni...
Io sono stato invitato a presentare il lavoro di mediazione con i banditi. Una storia interessante, che vi presento!




Presnetzione delle Filippine



Eccoci qui... peccato che le riunioni iniziano alle 8 e terminano alle 18...


Presentazione del'India
Ricevere un invito da parte dei banditi non capita tutti i giorni.
Non è senza preoccupazione che ho letto la lettera che il sindaco mi aveva mandato da Toumi, da parte dei banditi, nel luglio 2007, con la richiesta di un incontro con loro.
I banditi: per oltre quattro anni abbiamo vissuto nella paura a causa loro.
Solo nella nostra regione, Ouham Pende, nel 2006 uno studio di nove mesi su un piccolo numero di villaggi (29), ha rivelato 192 attacchi nei villaggi, 143 feriti, 30 morti e 27 stupri e 206 sequestri.

I banditi rapivano le persone, soprattutto bambini e giovani, per chiedere un riscatto. Ciò ha causato un gran numero di sfollati (la città di Bozoum passò da 16.000 a 28.000 abitanti). La maggior parte delle scuole erano chiuse perché i genitori non volevano correre il rischio in posto unico i bambini che potevano  essere oggetto di sequestro di persona. Nel 2007 e nel 2008 abbiamo aiutato i genitori a iscrivere i bambini sfollati nelle scuole di Bozoum, e avevamo  aperto una scuola in città per le scuole della brousse che erano state chiuse, con oltre 500 bambini iscritti.

In questo contesto, ho ricevuto questa richiesta dai banditi. Essi volevano trovare una via d'uscita, e mi hanno chiesto di agire come intermediario tra loro e il governo. Sapevano molto bene che cosa stavamo facendo con gli sfollati. Ma non ho mai smesso di convincere la gente a reagire, a non scoraggiarsi. In tutti i villaggi invitavo gli adulti a non lasciare che 3 o 4 uomini armati venissero impunemente, senza alcuna reazione, per uccidere, ferire, rimuovere i loro figli... Abbiamo anche fatto uno sforzo per non abbandonare i villaggi colpiti dai banditi, ed avevamo costruito pozzi, latrine e così via per cercare di incoraggiare le comunità dei villaggi.

Dopo aver ricevuto questa lettera, abbiamo cercato di riflettere e vedere cosa fare. Ho contattato le autorità della capitale. E dalla Presidenza c'è stata una risposta molto positiva. Alla fine il 31 luglio 2007, un consulente politico del Presidente, il Consigliere Militare e il Capo di Gabinetto del presidente sono venuti da Bangui per il primo appuntamento. Noi 4 sulla mia macchina, senza scorta e disarmati... Con tanta voglia di cercare una soluzione a questo problema, ma con molta paura ... Non c'era accordo prima su questo, ma abbiamo pensato che fosse meglio andare disarmati e senza scorta, per mostrare la nostra fiducia e la volontà di cercare una soluzione pacifica.

Questo primo incontro si è tenuto a Toumi, un piccolo villaggio a 75 km da Bozoum (475 km dalla capitale, Bangui). Per fortuna eravamo una buona squadra con un ottima intesa: due centrafricani, un francese, un italiano... ognuno con la sua esperienza e capacità.

Primo scopo della riunione era di capire che cosa aveva spinto i ladri a vivere così, in quello stile di vita e perché ci avevano contattato per cambiare la loro vita. La maggior parte di loro erano giovani del Ciad, ma anche dal Niger, Camerun e Sudan. Ciascuno con la sua storia, e tutti con diversi anni di violenze, furti e reati diversi, con storie di droga e alcol, ma anche con le famiglie... Qual era la loro motivazione per fermare la violenza? Stanchezza, malattia, la nostalgia per la vita familiare e normale, alcune ragioni morali, e alcune motivazioni di coscienza o di religione (erano quasi tutti musulmani).
Io, essendo un sacerdote, senza pregiudizi politici o militari, ho potuto parlare più liberamente rispetto ad altri, e dire loro che e quello che avevano fatto era molto grave, e che qualsiasi risposta alle loro richieste (da parte del Governo come delle ONG) non poteva essere concessa se ogni azione e ogni crimine non fossero cessati.

Pensavo di essere stato un po’ duro, ma ho visto che era quello che si aspettavano da me. E infatti, dopo questo incontro, i banditi smisero di fare attacchi.

Sulla via del ritorno ... eravamo ancora vivi e più contenti che all’andata... Ma soprattutto lieti di essere stati tranquillamente a parlare con questi uomini, e anche con la comunità del villaggio. Le loro richieste? Prima di tutto tornare a casa,  dalle loro famiglie, senza il rischio di essere bloccati o arrestati. Avevano anche richieste strane (denaro o altro), che abbiamo detto che erano accettabili. Il governo non ha dato soldi o qualcosa del genere. Ma ha dato qualcosa da mangiare per sostenerli durante il tempo che i banditi non rubavano o rapivano (sussidio di disoccupazione…).

Una riunione con i banditi...



Siamo tornati più volte per ulteriori discussioni. Nel frattempo abbiamo cercato a tutti i livelli (UE, ambasciate, Onu, organizzazioni non governative) per ottenere aiuto o consiglio, ma nessuno ha voluto o potuto rispondere. Anche le idee del governo non erano chiare. Noi pensavamo di riunire i  banditi, ed abbiamo iniziato ad identificarli per poi farli tornare nel loro paese, ma con condizioni chiare per i loro governi e per i banditi: per i banditi la condizione era di stare in un posto ben definito, di non muoversi e di non rientrare nella delinquenza.

In ottobre, non abbiamo potuto fare l'incontro nella scuola di Toumi ... perché la scuola era occupata dagli alunni ... è stato un grande passo avanti: vedere i bambini (oltre 300) a scuola, vedere insieme le persone con i banditi senza paura: troppo bello! Anche in altri villaggi della zona, la situazione era più tranquilla.

Questo approccio ha permesso un buon miglioramento della situazione nei diversi villaggi.
L’apertura delle scuole ha avuto un impatto duplice:
• ha permesso agli studenti di tornare a scuola (con tutto ciò che fa parte di una vita "normale")
• In secondo luogo, una scuola aperta coinvolge genitori, governo e ribelli in un certo rispetto, che sostiene anche il processo di pace.

Infine, nel febbraio 2008, un evento ha causato un improvviso cambiamento: altre bande di banditi hanno attaccato un convoglio di auto e rapito due medici. Il governo non poteva fare come al solito (vale a dire, non fare nulla), ma ha dovuto  intervenire con l'esercito per una perlustrazione completa della zona. Il governo non era unito, e questo è un problema ... Alcuni non erano a conoscenza, altri invece erano contrari all’iniziativa del dialogo... Che cose complicate!
A questo punto, i banditi hanno preferito evitare rischi, e se ne sono andati. Nel frattempo, nei villaggi si sono formati gruppi di vigilantes, che hanno impedito il ritorno dei banditi. Generalmente i gruppi di vigilantes non erano violenti. In Bozoum, almeno, erano ben organizzati, con un Presidente, un piccolo comitato che serviva anche a monitorare i comitati di villaggio. Essi sono stati formati su ciò che potevano fare come cittadini, e ciò che era proibito dalla legge. Il presidente del Tribunale ha provveduto alla formazione. Sono anche intervenuti per punire certi elementi non rispettavano le regole.

Per i ribelli, l'approccio è stato in qualche modo simile.
Ma anche un po' più complicato, perché c’erano interessi politici dietro ... La ribellione lottava contro il governo centrale. Si tratta di una lotta tra potere e opposizione, ma spesso non era che parte del gioco politico: un punto di forza, una risorsa da spendere al tavolo di spartizione del potere, o per ottenere di  uffici civili, sedi ministeriali... Alcune richieste sono ragionevoli (scuola, salute, ripresa economica, lotta contro la corruzione ..), ma altre erano impossibili (condivisione del potere, un nuovo governo, nuove elezioni ...). Alcuni ribelli provenivano dai villaggi attaccati: erano spesso gli elementi più difficili, con problemi con il resto della popolazione, ma anche giovani con poche prospettive, e dove la ribellione può essere un elemento di promozione sociale.

Tra i ribelli ci sono giovani idealisti, ma anche persone senza scrupoli, senza un programma, se non il desiderio di sfruttare la situazione. Con i ribelli, l'approccio è stato simile, anche se con alcune differenze, soprattutto per l'elemento politico, che è più complicato. Inoltre ... la popolazione è stata spesso tra l'incudine e il martello: una vittima sia dei ribelli che dell'esercito.
Scopo del lavoro era quello di creare opportunità per la popolazione civile, le autorità statali ed i ribelli di incontrarsi e parlare.


Conclusioni
Quello che posso dire su quello che abbiamo vissuto (e viviamo ancora in parte) è che prima di tutto devi credere nella pace. E 'difficile, ma senza speranza e fede nell'uomo e in Dio, non verrà fuori niente…

• Il ruolo del sacerdote. Un aspetto importante è il fatto di essere sacerdote, e quindi godere di una posizione abbastanza neutrale, e molto impegnata per il popolo. E che ha reso le cose più facili, sia rispetto agli uomini armati solo con le comunità locali e le autorità civili.

• Chiarezza e correttezza di approccio. Un altro punto: per essere chiaro e diretto. Non promettere ciò che si può ragionevolmente ottenere. Non aver paura di spingere e convincere la gente a cambiare.

• La buona fede delle parti a negoziare. È importante avere interlocutori seri, soprattutto da parte del Governo. Sono stato molto fortunato a lavorare con persone con una genuina preoccupazione per la popolazione. Ma questo non è sempre possibile.

• coinvolgimento della Comunità. In Centrafrica, purtroppo, le persone sono troppo abituate a soffrire. Ma quando la gente capisce che quello che succede li concerne. Che sono i loro figli, le loro mogli che sono in gioco, allora qualcosa può cambiare.

• Cercare e capire le origini della violenza. Ultima lezione: alcuni problemi sono il risultato e le conseguenze di altri problemi. E 'inutile e stupido pensare di risolvere il problema semplicemente agendo sul sintomo del male. La ribellione e banditismo sono delle conseguenze, e il lavoro deve essere fatto bene e a monte, in particolare su istruzione e in particolare sulla qualità dell'istruzione.
In un paese in difficoltà, dove un giovane ha pochissime possibilità di trovare un lavoro, o di sviluppare attività (economiche, commercio, agricoltura ...). Il suo futuro è quasi senza speranza. Questa è una ragione per l'instabilità e la mancanza di sicurezza. A volte è più interessante per essere un giovane bandito o ribelle è più facile che provare a costruire una carriera solida, che è difficile a causa del livello troppo basso di studi ...
Diventa allora importante lavorare per l'educazione e per la qualità dell’educazione. E questo vale per tutti: lo stato, ONG, società civile ...
C'è tanto lavoro da fare!



martedì 25 ottobre 2011

Missionario...

L’altro ieri era la Giornata Missionaria Mondiale. Grazie mille. L’ho passata a letto con la malaria…
E anche quello fa parte del panorama!
Ogni tanto succede, e si cerca di abituarcisi! Ma anche dopo 20 anni… la malaria non è piacevole…
Ieri pomeriggio invece, messa con i catecumeni: sono appena iniziate le lezioni di catechismo, che ogni anno, qui a Bozoum,  coinvolgono una quarantina di catechisti e circa 400 catecumeni. Bambini, bambine, giovani e adulti. È un cammino lungo: per i ragazzi e le ragazze ci vogliono 4 anni per arrivare al battesimo, mentre per gli adulti ce ne vogliono 3.
Un paio di volte per settimana si ritrovano nei quartieri, oppure qui in Parrocchia, per un’oretta di catechesi. Spesso ripetono domande e risposte, ma il tentativo è comunque quello di permettere a tutti di scoprire e gustare la bellezza di Dio, di essere Suoi figli, di vivere qui in terra la grande Grazia di essere Amati da Lui…
Oggi riunione del consiglio dei Professori per la Scuola Media – Liceo St.Augustin. Una prima riunione, a metà trimestre, per dare un’occhiata al lavoro degli alunni, alle loro difficoltà e ai loro problemi… Iniziata alle 15, sotto la pioggia, e finita alle 18… sempre sotto la pioggia. Ma… è troppo bello seguire questi ragazzi e ragazze che crescono. Come tutti i ragazzi e ragazze di questo mondo… con la voglia di capire, di crescere; la lotta con il francese, le lingue, i numeri, la filosofia…; la tentazione di prendere scorciatoie; … ma anche la voglia di lavorare per costruirsi un futuro…
Anche questo, insieme alla malaria, al catechismo, alla pioggia, alla scuola, è Missione.





sabato 15 ottobre 2011

viaggi e altro...


Scusate il silenzio!
Oltre alla pigrizia… non ho più scritto niente anche perché in queste 2 settimane sono stato impegnato in alcuni viaggi…










la strada tra Bozoum e Bocaranga
La settimana scorsa ero a Bouar (250 km) , dove ci siamo incontrati con i responsabili delle Caritas di alcune parrocchie di quella zona. La Caritas è ben definita da questa frase di Paolo VI: “le mani del cuore della Chiesa”. A volte la Caritas viene confusa con uno dei tanti organismi, perché è spesso in prima persona in progetti di grande importanza e urgenza. Ma la Caritas è prima di tutto l’impegno di tutti i cristiani a testimoniare e irradiare l’Amore che abbiamo ricevuto da Dio. Per questo è importante la dimensione parrocchiale, con l’attenzione, l’ascolto e l’operosità nei confronti di chi è nel bisogno.
la strada tra Bocaranga e Koui
Questa settimana invece sono partito mercoledì verso le 13h 30 per andare verso il Nord. Le strade sono veramente brutte, specialmente in questa stagione delle piogge… Sono arrivato a Ngaoundaye, a 205 km, verso le 18h 30…
Lo scopo della tournée era quello di incontrare cooperative, uomini e donne che hanno iniziative in vari ambiti (agricoltura, commercio, fabbricazione di sapone o altre attività di trasformazioni alimentari) e spiegare loro il valore e l’importanza del risparmio e del credito.
Abbiamo qui a Bozoum la Cassa di risparmio, ed abbiamo l’intenzione di aprire altre 3 filiali: a Ngaoundaye, a Ndim e a Koui.
Riunionce con la Cassa Mutuelle di Ngaundaye
Giovedì mattina riunione a Ngaoundaye, partenza per Ndim verso le 11. Qui abbiamo incontrato la Signora Sindaco e qualche responsabile, e siamo ripartiti verso le 15 per Bocaranga.
riunione a Koui per la nuova Cassa di Risparmio
Qui ho passato la notte alla Mission Catholique, e ieri, venerdì, sono partito verso le 6h 30 per Koui, dove siamo arrivati alle 8 (un’ora e mezza per 40 km di strada… e vi assicuro che non cera traffico!!!).
Qui abbiamo incontrato il Sultano!!!! Che ci ha fatto vedere il terreno che vuole mettere a disposizione per la Cassa di risparmio. Poi abbiamo fatto una riunione con le donne e gli uomini di Koui. Questa è una zona interessante, dove una volta c’era una fattoria che produceva latte, e un caseificio che lavorava circa 2000 litri di latte al giorno! Sembra fantascienza, e invece si tratta di 40 anni fa…
Alle 11 ripartiamo per Bocaranga, e poi rientro a Bozoum, giusto in tempo per un bell’acquazzone…
Per la strada mi piace dare un'occhio alle scuole, che timidamente e lentamente stanno riaprendo... con oltre un mese di ritardo... mi fermo a visitarne una, fatta di 3 capanne, di cui una coperta con un telone... ma i bambini sono lì, ad aspettare che il maestro inizi le lezioni...






alunni di una scuola di brousse











domenica 2 ottobre 2011

festa di San Michele 2011

San Michele è il patrono della parrocchia di Bozoum, fondata nel 1927 da missionari francesi.
Ogni anno celebriamo quest festa l'ultima domenica di settembre.
è il momento di ripartire con tutte le attività pastorali (e non...).

La festa è preceduta da momenti di preghiera e riflessione, che quest'anno erano focalizzati sulla PAROLA DI DIO.




La Filiale n°1 della Cassa di Risparmio di Bozoum






La mattina del Sabato 24 abbiamo fatto l'inaugurazione della prima filiale della Cassa di Risparmio e Credito di Bozoum.
Questa Cassa l'abbiamo iniziata 3 anni fa, per dare la possibilità di mettere in sicurezza i risparmi, e anche per incentivare l'economia con piccoli crediti.
Attualmente ci sono 735 soci, che hanno rispami per circa 45 mila euro. In un anno e mezzo sono stati erogati piccoli crediti per circa 40 mila euro, e il ritardo nei rimborsi è di meno del 4%.



 Il sabato pomeriggio ha dato spazio ad una piccola processione, e ad un tempo per le confessioni.
La domenica mattina abbiamo celebrato l'Eucarestia, molto sentita, vibrante e... danzante!
Subito dopo la Messa, siamo scesi ad inaugurare e benedire la nuova Scuola Media St.Augustin - Lino.
11 aule, un ufficio, belle verande e spazi coperti: uno spettacolo di bellezza per una scuola che quest'anno accoglie circa 180 ragazzi e ragazze, provenienti da Bozoum e altre scuole, in un raggio di 160 km.
nel pomeriggio, giochi e gare per bambini e giovani...

Il lunedi mattina invece c'è stato il primo giorno di scuola a St-Augustin: cerimonia solenne dell'alzabandiera, canto dell'Inno nazionale, raccomandazioni del Direttore della scuola... e tutti in classe!

Scuola Media di Bozoum, classe di 6è A (prima media)

Scuola Media di Bozoum: in classe per il primo giorno di scuola

Scuola media di Bozoum